MercatoOperatori

Via alla prima academy per gli operatori dell’open air

L’area dell’Alto Adriatico, il Veneto in testa, ha fatto segnare, nel comparto dell’Open Air un 2022 straordinario: +17% di turisti stranieri, +4% di italiani. Ma sul tavolo degli imprenditori che si occupano di quello che è oggi il comparto turistico più dinamico d’Italia c’è il grande problema del personale e della formazione. Una problematica così forte che vede il varo della prima Academy dedicata all’Open Air. Da una parte un gruppo privato, BiHoliday – che fa capo alla famiglia Biasuzzi – che vale circa 1 milione di presenze all’anno nei due villaggi gestiti direttamente: il San Francesco a Caorle, nel veneziano, e Bi Village a Fasana, in Croazia. Dall’altra un partner istituzionale come il Ciset – Centro Internazionale di Studi sull’Economia del Turismo che ha sviluppato un progetto unico sia in Italia che all’estero. 

“Il settore dell’open air – spiega Federico Caner, Assessore al Turismo della Regione del Veneto – è sicuramente uno dei segmenti che meglio ha reagito al post pandemia ed ha contributo alla ripresa del turismo veneto, arrivando in alcuni periodi a registrare presenze addirittura superiori al 2019, anno record. I dati positivi del 2022, se da un lato confermano il valore della cultura dell’accoglienza degli operatori della nostra Regione e l’importanza del fattore umano, dall’altro però rappresentano anche un punto di riflessione per accrescere la qualità dei servizi offerti, soprattutto in ottica strategica di pianificazione”.

“La stagione che si è conclusa – ha sottolineato Ilenia Cherubin, DG di BiHoliday – ha fatto segnare numeri importanti. Ma oggi ci troviamo davanti ad una nuova sfida quella di poter garantire una vacanza sempre più di qualità. Perciò dobbiamo in primis investire sui nostri collaboratori. Abbiamo sviluppato il progetto BiAcademy con un partner di assoluto rilievo come il Ciset perché volevamo che la formazione offerta allo staff fosse di livello e certificata da un legame con il territorio. Con l’avvio di questa esperienza immaginiamo di poter costruire una rete forte, capace di interagire con costanza, fatta di imprenditori ed amministrazioni per poter garantire una qualità della ricettività sempre maggiore, un livello occupazionale costante, non più solo stagionale”.

BiAcademy si pone come un unicum nel panorama italiano e anche internazionale. Si tratta infatti di un progetto di formazione in-house dedicato nello specifico a figure di front line per il settore open air, che sottolinea come tutte le figure, anche quelle operative e con contratti a tempo determinato, meritano attenzione e formazione, indipendentemente da dove si andrà poi a sviluppare la loro carriera, e devono essere dei professionisti nel loro campo. Il percorso formativo ideato da BiHoliday con Ciset mira, nelle sue quasi 200 ore, a fornire loro tutte le competenze non solo nel campo della comunicazione e dell’accoglienza, ma anche della conoscenza del territorio e delle sue opportunità, per essere in grado di supportare al meglio l’esperienza degli ospiti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *