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Turismo Organizzato a Draghi: subito aiuti al settore

“Solo relativamente alle agenzie di viaggio e tour operator, in assenza di urgenti interventi economici e finanziari si stimano chiusure pari ad oltre il 50% delle imprese attive e la perdita di oltre 40.000 posti di lavoro”. Sono questi i numeri allarmanti contenuti in una lettera-appello congiunta inviata al Premier Mario Draghi e ai Ministri Daniele Franco, Giancarlo Giorgetti, Andrea Orlando e Massimo Garavaglia da Fto – Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro.

Tutte le sigle del turismo unite chiedono di convocare urgentemente “un tavolo di confronto interministeriale, da istituirsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per poter illustrare al meglio le proposte avanzate e individuare soluzioni idonee a scongiurare la chiusura di migliaia di aziende italiane ed i conseguenti licenziamenti della stragrande maggioranza del personale in forza”. La situazione di estrema difficoltà in cui versa il settore, dopo due anni di blocco pressoché totale, è ben fotografata da un dato: il Turismo Organizzato “nel 2019 generava un volume d’affari di circa 13,3 miliardi di euro, ha registrato nel 2020 una perdita pari a circa il 70% del fatturato, mentre si stima che la chiusura dell’anno in corso condurrà ad una perdita di oltre l’80% del fatturato”.

Il tavolo interministeriale viene considerato dalle Associazioni indispensabile per individuare le apposite misure che consentano di superare questo nuovo blocco ai viaggi internazionali, in entrata e in uscita, causato dalle ulteriori misure restrittive introdotte a seguito della nuova variante Omicron. Le Associazioni si aspettano che il Premier Draghi, che ha sempre messo il turismo tra le priorità del Paese, non sia sordo a questo ultimo drammatico appello e valuti con la doverosa attenzione la situazione, attivandosi rapidamente per la concessione dei necessari aiuti economici e per la proroga della cassa in deroga, misure indispensabili per la stessa sopravvivenza delle imprese.

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