Turismo 2020, l’Italia seguirà il trend di crescita mondiale
Sarà un 2020 roseo per il turismo, con performance positive per il settore come confermato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo. A confermarlo anche il TRIP, Modello di Previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset-Ca’ Foscari, strumento che permette di misurare i legami tra trend economici e socio-demografici e il fenomeno turistico.
I mercati dei paesi emergenti registrano un positivo +5,8% spinti dalle performance del Sud-Est Asiatico (+7,2%) e dell’area caraibica (+11,3%) ma anche dalla ripresa del Nord Africa (+9.3%) e della Turchia (+13.8%). L’Europa viaggia a due velocità, con un ottimo +6% della fascia Mediterranea e un modesto ma incoraggiante +1,8% dell’area occidentale. Il persistere delle criticità geopolitiche e l’incertezza sugli sviluppi dell’economia mondiale favoriranno comportamenti prudenti sulle scelte di vacanza anche nel 2020, che nonostante ciò dovrebbe vedere il movimento turistico mondiale superare il miliardo e 500 milioni di arrivi, con un aumento di circa 130 milioni rispetto al 2019.
L’Italia si allinea alle dinamiche positive dell’area mediterranea, confermando un trend ingoing al di sopra della media dai mercati emergenti (Sud Est asiatico e Cina su tutti) e registrando di contro un leggero calo dalle altre aree rispetto al biennio precedente. La crescita degli arrivi totali si attesterà a +3,1% con la spinta dei Paesi Extraeuropei e i contributi dell’Europa Centrale, in particolare della Germania.
Il mercato outgoing invece vedrà gli italiani protagonisti delle partenze internazionali, con 24,6 milioni di turisti e un incremento del 3,3% rispetto al 2019. Importante la crescita del flusso verso l’area mediterranea (+3,8%) seguito da quello verso l’Europa Centrale (+2,9%), confermato il movimento positivo verso la Francia (+4,2%) principale mercato di destinazione dei turisti italiani. Il Nord Europa e il Regno Unito saranno caratterizzati da un aumento del 3% mentre i paese Extra Europa registreranno un +2,2% guidati dal +2,9% degli Stati Uniti.