Girotondo

Tunisia: sicurezza senza precedenti

In seguito all’attacco terroristico di Sousse, il Capo del Governo Habib Essid ha annunciato una serie di misure di sicurezza immediate e ha deliberato il presidio armato delle coste e degli hotel, innalzando i livelli di protezione nelle zone a rischio. Tra le misure prese dalla Tunisia perciò ci sono l’apertura immediata di una inchiesta per determinare le responsabilità e prendere le necessarie misure, la chiusura sistematica delle moschee illegali, l’assunzione di contromisure rispetto ai partiti e alle associazioni che operano in contrasto ai principi della costituzione, la mobilitazione della riserva (reparto militare di supporto all’esercito regolare) allo scopo di rinforzare la sicurezza nelle zone considerate a rischio, la chiusura militarizzata delle montagne di Semmema, Mghila, Lella Aicha, Ouuergha, allo scopo di facilitarne la sicurezza, il rafforzamento dei sistemi di verifica nei confronti di tutte le persone sospettate di terrorismo, in collaborazione con il pubblico ministero, l’organizzazione di un piano straordinario tramite la costituzione di una unità di sicurezza turistica armata lungo le coste e negli hotel. Dal canto suo, il ministro del Turismo tunisino Selma Elloumi Rekik, in una intervista al Corriere della Sera, ha sottolineato: “Per noi quella attuale è una situazione gravissima. Il Governo appoggerà il settore con la polizia turistica armata, ma la situazione dopo l’attacco terroristico di Sousse è molto grave e ci sono un milione di posti di lavoro in pericolo, se si tiene conto anche dell’indotto. Se fosse già stata operativa la sorveglianza armata il terrorista non sarebbe riuscito a compiere una strage di queste proporzioni”.

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