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Travel Hashtag, il turismo luxury fa bene all’Italia

È andata in archivio con grande successo la tredicesima edizione di Travel Hashtag, l’evento di networking e business matching promosso da Nicola Romanelli, fondatore e presidente di Travel Hashtag. Palcoscenico d’eccezione per questa edizione, tornata in Italia dopo due appuntamenti internazionali di New York e Bangkok, è stato lo splendido Palazzo di Varignana, resort di lusso incastonato tra le colline bolognesi.

E proprio il luxury e le sue declinazioni nel travel e nell’ospitalità è stato il focus del 13° Travel Hashtag. “Nel 2019 ho iniziato a pensare a come organizzare Travel Hashtag – ha raccontato Nicola Romanelli – perché credevo che fosse giunto il momento di rendere davvero complementari i vari comparti del turismo, trade e consumer, distribuzione diretta e indiretta, alberghiero ed extralberghiero. Creare un modo utile a tutti per ragionare sui temi trasversali del turismo, come appunto quello del lusso“.

Ad aprire l’evento è stata Alessandra Priante, direttore Europa di UNWTO, che si è focalizzata sullo studio del fenomeno nella Penisola: “Puntare sul turismo di lusso significa investire sull’occupazione e in Italia, dove la disoccupazione è ancora alta in particolare quella giovanile e quella femminile, c’è molto lavoro da fare, iniziando dalla riqualificazione delle figure con green skills e data analysis. Il luxury travel cerca assistenza e valore umano, oltre che un’attenzione particolare alle sostenibilità, anche sociale”.

Martin Sapori, vice president sales Europa del gruppo Accor ha poi aggiunto: “Nel 2023 c’è stata una grande ripresa del turismo del lusso in Italia grazie a crescita del prezzo medio ma non solo. L’Italia resta infatti una meta amata da turisti di tutto mondo che cercano di vivere l’italian style. Per l’industria del travel poi oggi va saputo che a ogni livello la tecnologia è fondamentale per organizzare al meglio questo turismo che cresce e cambia”.

“Il giro d’affari totale del mercato internazionale dell’alta gamma ammonta oggi a 1.500 miliardi di euro – ha concluso il country manager Italia di Emirates, Flavio Ghiringhelli -. Una cifra enorme che vede ancora ai primi posti per voci di spesa le auto, seguite da orologi, gioielli e altri articoli costosi. Sul terzo gradino del podio oggi però è consolidata l’ospitalità, che pesa per circa il 15% del totale. Una quota che per di più sta ulteriormente crescendo, con volumi stimati in aumento del 6% annuo da qui al 2030″.

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