Sardegna pronta a proporsi al mercato pure d’inverno
Ben 6 milioni e 150mila gli arrivi in Sardegna al 28 settembre, con la possibilità di superare quota 6,5 milioni di arrivi complessivi raggiunta pre-Covid nel 2019, entro fine anno. Questi i dati sugli arrivi nell’isola resi noti dall’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa, agli Stati Generali del Turismo regionale, tenutisi lo scorso 29 settembre a Cagliari. A livello europeo, la Germania resta il Paese con il maggior numero di arrivi e presenze in Sardegna, seppure con delle variazioni dal segno meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Seguono a ruota Francia e Svizzera, quest’ultima con una decisa crescita sul 2019. Per quanto riguarda gli arrivi e le presenze dall’Italia, la Lombardia si conferma il maggiore bacino di provenienza con numeri in crescita, in calo invece, quelli riferiti al Lazio, che si posiziona al terzo posto dopo i numeri del turismo autoctono sardo.
Il bilancio molto lusinghiero dell’anno ancora in corso, mostra numeri in controtendenza rispetto al resto d’Italia e migliori del 2019, ultimo anno pre-pandemico: “I dati della stagione turistica, per altro ancora in corso, sono ampiamente positivi – ha sottolineato poi durante la fiera di Rimini anche lo stesso assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa –. Tra scali portuali e aeroportuali, in nove mesi abbiamo superato i 6 milioni di arrivi dall’inizio dell’anno (in tutto il 2019 furono complessivamente 6,5 milioni) e questi risultati sono destinati a proseguire anche nei prossimi mesi. Ora possiamo ragionare in maniera concreta sul futuro e sullo sviluppo della ‘Destinazione Sardegna’ insieme ai protagonisti della filiera turistica e agli amministratori locali attraverso un confronto aperto e costante, fondamentale per un’Istituzione che vuole governare un settore tanto cruciale per l’economia sarda.
Nel corso degli Stati Generali del Turismo tenutisi a Cagliari alcuni giorni fa, ad esempio, sono emerse alcune criticità e sono arrivati anche importanti suggerimenti, utili a coordinare gli sforzi verso la realizzazione di una serie di obiettivi, tra i quali la definitiva destagionalizzazione dei flussi turistici. Abbiamo, quindi, esplorato alcuni aspetti fondamentali per il nostro turismo, come la formazione, l’accoglienza e la certezza dei collegamenti, ma anche, grazie alla presenza dei direttori generali delle aziende sanitarie, i problemi legati all’assistenza sanitaria nei periodi di maggiore affluenza nell’Isola. Solo creando una fattiva collaborazione tra i vari attori del sistema possiamo affrontare le criticità e gestire l’ipotesi di un comparto turistico sardo in costante crescita”.