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Salento delle Murge, la Puglia ancora da scoprire…

Si chiama “Salento delle Murge”, ed è un nuovo brand turistico, ma soprattutto un innovativo progetto di travel marketing che è stato creato da una rete di 24 aziende del territorio che intende progettare e realizzare un nuovo marchio caratterizzato da una forte identità di zona. Il territorio di riferimento è allora quello di una vasta area della Puglia che, con 36 comuni delle province di Taranto e Brindisi, comprende la parte più meridionale delle Murge e quella più settentrionale del Salento, in un ampio quadrilatero i cui confini vanno da Taranto a Brindisi, e da Torre San Gennaro sulla costa adriatica, fino a Torre Colimena sulla costa jonica.

La rete “Salento delle Murge” è nata per creare un network territoriale in cui interagiscano le loro attività, condividendo così esperienze e know how acquisiti nei rispettivi settori, per creare una offerta turistica collettiva: un progetto innovativo per un territorio che ha tanto da dare: ha sede a Grottaglie ma è già stato “sposato” anche dalla Regione Puglia che oramai da tempo ha puntato sul turismo come un’economia fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico di tutto il comprensorio regionale. Dando dignità turistica anche a location ancora poco note ma non per questo meno belle. Che devono essere ovviamente più conosciute: per questo abbiamo partecipato a un “press tour” alla scoperta di alcune delle eccellenze del “Salento delle Murge”. Un itinerario che è solo uno dei tanti che è possibile fare grazie a “Salento delle Murge”: proprio sul sito è presente una sezione che mette in scena i vari tour a disposizione e come anche sia possibile crearne ad hoc, da proporre ai turisti con taglio sartoriale.

Un viaggio davvero interessante che è iniziato dal Parco Archeologico di Manduria con l’accoglienza di Angela Greco, rappresentante della Cooperativa Spirito Salentino che gestisce il Parco, del quale fanno parte reperti davvero interessanti come il Fonte Pliniano, le Mura Messapiche e la Chiesetta di San Pietro Mandorino. Seconda tappa è stata a Roccaforzata presso l’Alta Sartoria Corallo, per conoscere un’autentica eccellenza dell’artigianato salentino e assistere a una performance artistica e sensoriale: dai tessuti alle melodie di arpa e violino, fino alle opere di Elisabetta Lenti che utilizza il vino primitivo per dipingere.

Tappa successiva a Grottaglie, sede del “Salento delle Murge”, e in particolare nel magnifico “Quartiere delle Ceramiche”: qui la visita ci ha portato in alcune botteghe e quindi al locale Museo delle Ceramiche che mette insieme una splendida collezione con testimonianze di questa lavorazione artigianale tipica del territorio che non è “solo arte”, ma uno stile di vita che si tramanda da secoli. Infine, dalle ceramiche all’olio: ultimo step è stato al frantoio oleario Nastasia di Fragagnano, una delle eccellenze agroalimentari salentine, dove sono stati svelati i segreti della produzione di questo “oro liquido”, grazie anche a una degustazione dell’elemento principe della dieta mediterranea. (Alessandra Greco)

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