Girotondo

Pasqua in Umbria tra i vicoli e le piazze dei borghi

L’Umbria, cuore verde d’Italia, si appresta a celebrare la Settimana Santa di Pasqua con un calendario di grandi appuntamenti. Nei borghi con i loro vicoli e le piazze, nei centri abitati più estesi, in ogni dove ci si raccoglie in preghiera tra le luci soffuse delle candele e le litanie di uomini e donne che accompagnano i più solenni momenti. Assisi, luogo da sempre impregnato di misticismo, vedrà nel venerdì santo la processione del Cristo Morto, questa occasione vedrà la partecipazione di tutte le confraternite della città con un corteo che parte dalla Cattedrale di San Rufino solo con la statua della Madonna Addolorata a cui si aggiunge la statua del cristo morto dopo la tappa nella Basilica di San Francesco. Ma è a Gubbio che il venerdì santo gode di un fortissimo sentimento e coinvolgimento, quasi quanto quello che qui si vive in occasione della Festa dei Ceri. La processione è organizzata dalla”Venerabile Confraternita di Santa Croce della Foce” e affonda le radici nel XIII secolo. I “sacconi” che suonano le “battistrangole” aprono il corteo, a seguire ecco i confratelli che portano il teschio simboleggiante il Golgota e i simboli della Passione. Poi sfilano i simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, pregevoli sculture lignee dell’artigianato locale. Dietro le statue del Cristo e della Madonna intonano le loro note i cantori del “Miserere”, canto popolare tramandato per tradizione orale. Ma i riti di Pasqua in Umbria non sono solo quelli legati alla religione. Pasqua è anche convivialità, voglia di stare assieme, nelle piazze come in tavola. La domenica è usanza sfidarsi all’ultimo uovo. E’ la tocciata o ciuccittu, una gara davvero singolare dove i giocatori si dispongono in centro con un uovo sodo in mano e a turno si picchia l’uovo dell’avversario. Chi rimane con l’uovo integro va avanti nella gara, mentre chi ha l’uovo rotto viene eliminato. La tradizione vuole che chi vinca la gara porti a casa le uova degli avversari sconfitti, per condividerle con la famiglia nel corso del pranzo pasquale.

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