Maldive e Covid, ASTOI: i corridoi turistici funzionano
Con riferimento all’articolo pubblicato dalla testata Corriere della Sera on line (corriere.it), il 5 gennaio 2022, dal titolo: “Covid-19, focolaio alle Maldive: turisti italiani positivi, il virus ha violato il «corridoio sicuro”, evidenziamo che, dall’inizio della programmazione da parte degli operatori turistici a seguito dell’ordinanza sui “Corridoi Turistici Covid Free” emanata dal Ministero della Salute di concerto con le Associazioni del comparto, le sei destinazioni interessate – Aruba, Egitto (Sharm El Sheikh e Marsa Alam), Repubblica Dominicana, Mauritius, Maldive, Seychelles – hanno registrato cumulativamente l’arrivo di 26.606 turisti di cui 67 – ovvero lo 0,25% – risultati positivi. Per quanto riguarda in modo specifico le Maldive, registriamo 7.022 turisti di cui 42 – ovvero lo 0,60% – risultati positivi in loco prima del rientro in Italia.
È di tutta evidenza come questi numeri facciano pensare ad una buona riuscita della sperimentazione che ha avuto una bassa incidenza dei contagi. È bene specificare che questi dati si riferiscono ai “veri corridoi turistici”, ossia ai viaggi effettuati attraverso operatori che rispettano tutte le norme contenute nei protocolli inseriti nell’ordinanza, mentre è d’obbligo sottolineare che, per l’assenza dei necessari controlli da parte delle autorità competenti – ad esempio sul cosiddetto “Travel Pass”, documento necessario rilasciato solo da operatori professionali – ancora si assiste ad una importante quota di viaggiatori “fai da te”.
Ciò a comprova del pieno funzionamento del protocollo sui Corridoi Turistici che non possono, e non potevano sin dall’inizio, escludere la possibilità di qualche contagio. Lo scopo del protocollo era ridurre i rischi e, una volta verificata l’eventuale esistenza di contagi, adottare tutte le misure necessarie per bloccare il suo diffondersi. Ci sembra di poter affermare che entrambi gli obiettivi siano stati centrati, almeno sino ad oggi, sulle destinazioni oggetto di questa sperimentazione. Chiaramente nessun Paese al mondo è totalmente indenne dalla variante Omicron ed anche in Italia assistiamo a turisti sottoposti ai necessari periodi di quarantena nei luoghi di vacanza – come ad esempio in montagna o in altre località turistiche – ma non per questo riteniamo che si possa sostenere che siano stati “violati” i corridoi turistici e sicuramente il taglio dell’articolo e il suo allarmismo non riflettono l’oggettività della situazione.