Le feste? Con chi vuoi ma comunque in viaggio
Vacanze di Natale e Capodanno? Uno dei momenti clou per l’industria italiana del turismo che da sempre ha accompagnato la voglia dei connazionali di divertirsi e rilassarsi con un viaggio, fatto spezzando in due il lungo inverno lavorativo. Certo, la crisi economica di questi anni che non ha risparmiato tagli alle vacanze estive, le “principali” per la maggioranza del pubblico tricolore, ultimamente si era accanita anche contro il business dei viaggi “sotto l’albero”. Basti pensare che ancora lo scorso anno, durante lo stesso momento di festività – come raccontato dai dati del sondaggio Confesercenti-SWG realizzato proprio in questo periodo del 2013 -, i viaggiatori sono stati 9.500.000 ovvero un numero in leggera flessione (-2%, circa 500mila persone di meno), rispetto al 2012, ma che comunque rappresentava il 20% degli adulti del Paese. Secondo quella ricerca, naturalmente, a tenere a casa i nostri connazionali era principalmente la situazione economica, indicata come ostacolo principale alla partenza da 13,6 milioni di persone, il 36% di chi non sarebbe partito. E comunque tra i viaggiatori si registrava una diminuzione della spesa media: pari per il 2013 quindi a 694 euro, il 9% in meno rispetto all’anno prima. Anche se, proprio grazie a questo risparmio, era previsto l’aumento della durata media del viaggio stesso che passava da 6 a 7 giorni. In primo luogo grazie alla crescita dei turisti che sarebbero partiti per una vacanza di appena due giorni (+7%): fenomeno curioso in quanto il ricorso ad un week end “fuori porta” era prima tipico della Pasqua. Altro dato particolare per le vacanze “sotto l’albero” del 2013 era, secondo sempre lo studio Confesercenti-SWG, la crescita della voglia di cultura: erano in aumento infatti i viaggiatori in cerca di arricchimento culturale (+9%) e le città d’arte raccoglievano più preferenze della montagna (33% contro 30% degli intervistati). Anche questa una novità, sottolineata da una ricerca dell’Osservatorio Nazionale del Turismo Isnart, secondo il quale nel 2013, le imprese ricettive della montagna hanno registrato i loro picchi di vendita in estate, e in particolare ad agosto con quasi il 68%. Certo, spiegava lo stesso studio, a Natale niente drammi: è in questo periodo che sempre arriva il picco invernale per le imprese ricettive che riescono a occupare in media quasi la metà delle camere disponibili. E infatti anche per il 2013, ha spiegato l’Osservatorio, il turismo in montagna si è confermato un must per gli italiani, tanto che le imprese stimavano appunto di occupare il 49,2% delle camere, una quota pari al +2,8% rispetto al 2012. Un risultato che quindi ha permesso l’anno scorso alla montagna di posizionarsi come primo prodotto turistico del periodo natalizio, precedendo le città di interesse storico-artistico (scese al 32,7% con -2,5%). E qual è, si era chiesto a questo punto l’Osservatorio Nazionale del Turismo Isnart, il processo decisionale dei turisti che conduce alla scelta della montagna? Al momento di trovare una meta di vacanza, ha spiegato lo studio, il turista pensa alla montagna come ad un luogo ideale per praticare sport (38,8%) o in alternativa per riposarsi (32,5%), a ogni modo, per stare a contatto con la natura (28,4%). Le due ricerche quindi mostrano come l’ultimo trend noto per le vacanze di fine anno mostrava una crescita bassa e indirizzata verso neve e città d’arte. E per questo dicembre invece? A fare una foto preventiva alle vacanze ci aiuta l’osservatorio di Veratour, il tour operator specialista della vacanza nei villaggi che come ogni anno cerca di capire in anticipo l’andamento della stagione natalizia. «Le festività – spiega Massimo Broccoli, Direttore Commerciale Veratour – hanno per il 2014 un buon trend: le persone hanno deciso di partire, a dispetto della crisi, anche durante questo periodo, quando i costi sono maggiori. Se infatti il nostro trend di prenotazioni per l’arco tra novembre 2014 e aprile 2015 si attesta su un + 23,5% rispetto all’anno precedente, le partenze di Natale, Capodanno ed Epifania registrano addirittura un +32%. In gran parte poi possiamo dire che le persone prenotano vacanze della durata di una settimana, riconfermando la tendenza ad usufruire di più periodi brevi nell’arco dell’anno. Come medio raggio, le Canarie stanno sfiorando un +10% ma la progressione maggiore è verso il Mar Rosso egiziano, che è tornato a trainare il mercato del turismo. Queste festività di Natale stanno facendo da spartiacque al ritorno deciso su questa destinazione da parte del pubblico italiano. Noi riscontriamo buoni risultati nei Veraclub a Sharm El Sheikh quanto a Marsa Alam. L’effetto ritorno della fiducia verso il Mar Rosso egiziano ci ha portati a un’azione nuova per noi: la possibilità per la clientela di acquistare anche i soli servizi a terra, non vincolandoli ai voli». Niente montagna nel 2014 quindi? «Se già il 2013 – dice l’assessore al Turismo del Trentino, Michele Dalla Piccola – ci aveva premiato con un incremento degli arrivi del +8% e delle presenze del +7%, per la nuova stagione le premesse sono altrettanto ottime. E non solo perchè la neve è gia arrivata copiosa: abbiamo un ricco calendario di eventi che farà da forte richiamo»