Le 3 tappe da fare assolutamente in Dalmazia centrale
Ha una storia antichissima e tutta da scoprire la parte di costa dalmata che circonda Spalato. E da non perdere sono pure le isole
A partire dal Quattrocento, quando instaurarono il loro dominio sulla Dalmazia, i veneziani si preoccuparono di difendere le popolazioni locali dalle frequenti e terribili incursioni dei pirati turchi, che agli stessi serenissimi volevano sottrarre il dominio sul mare Adriatico. Per garantire un rifugio alla numerosa popolazione che all’epoca viveva a Spalato e nei dintorni, il governo veneziano fece costruire ben dodici fortezze nel tratto di costa posizionato oggi a nordest di Spalato e anche allora riparato dall’isola di Ciovo a ovest e dal promontorio della stessa città a est. Da queste rocche prende il nome di Kastelanski Zaljev (baia dei castelli): oggi lungo turistico e costruito litorale sul quale si possono vedere solo sette delle fortezze veneziane, poichè cinque nel corso dei secoli caddero in rovina o vennero distrutte dai pirati. Attorno alle sette rimaste sono sorti altrettanti borghi marinari – e oggi anche turistici – i più graziosi dei quali sono quelli di Kastel Sucurac, Kastel Gomilica (il meglio conservato di tutti), Kastel Luksic e Kastel Stari. Quest’ultima è la più antica di tutte le fortezze – risale al 1476 – ma si vi ammirano anche alcuni abbellimenti fatti quando fu trasformata in palazzo nel Rinascimento.
TROGIR
Posta appena a ovest della “baia dei Castelli” e protetta dall’isola di Ciovo, da tempo trasformata in penisola grazie a un ponte, Trogir è uno dei più belli e meglio conservati esempi di città fortificata veneziana della Croazia. Fondata da coloni greci e quindi occupata dai Romani che la chiamarono Tragurium, la cittadina ha una parte vecchia costruita su un’isoletta posta tra la terraferma e Ciovo e dominata dai resti della fortezza del Kamerlengo, poderoso quadrilatero costruito dai veneziani all’inizio del Quattrocento. Questa chiude a ovest la parte murata, nella quale si dipanano viuzze strette e fascinose. Dalla parte opposta del centro si trova la Cattedrale di San Lorenzo, o Sveti Lovro, col suo splendido campanile sul quale si ammirano stili architettonici diversi, ovvero romanico, gotico, gotico fiorito e rinascimentale. Completano la piazza Ivana Pavla II la Loggia del 1500 con la torre dell’orologio e la facciata intarsiata di trifore gotiche di Palazzo Cippico. Nel cortile di quest’ultimo erano conservate le polene di due navi che rappresentano una donna vittoriosa l’una, un gallo l’altra. La prima è ora l’ornamento della galera armata da Luigi Cippico che partecipò, nel 1571, alla famosa battaglia di Lepanto contro gli ottomani, la seconda era sulla prua di una galera turca da lui catturata. Oggi gli originali sono esposti al Muzej Grada anche se una copia del gallo si vede nell’androne del palazzo. Da non perdere infine una passeggiata lungo la bella riva meridionale dell’isola, la Obala Bana Berislavica, lungo la quale si affacciano la trecentesca chiesa di Sveti Dominik eretta in stile romanico e gotico, e la Porta Marina di origine rinascimentale.
SPALATO
Il centro della grande città dalmata è, dal punto di vista architettonico, forse l’unico al mondo nel quale sono ancora utilizzati per scopo abitativo e commerciale edifici costruiti duemila anni fa. Prende il suo nome dal termine greco asphalatus che vuol dire ginestra, fiore che cresce abbondante su tutta la costa, ma, soprattutto, ha il suo nucleo storico, o Grad, che è costituito ancora in gran parte dal Palazzo di Diocleziano, reggia edificata dall’imperatore Romano vissuto tra il 240 e il 316 d. C. e originario della vicina città di Salona. Si trattava di una residenza fortificata con palazzi, templi e colonnati che, nel corso dei secoli, sono stati adattati alla vita degli abitanti. E oggi, visitando il centro di Split, si assiste all’inconsueto spettacolo di vedere panni stesi fra due colonne Romane, mentre si è seduti al tavolino di un bar ricavato nel peristilio del Palazzo stesso. Persino la Cattedrale di Sveti Duje, a pianta rotonda, è stata ricavata dall’antico Mausoleo di Diocleziano: venne consacrata nel VII secolo, trecento anni dopo la morte dell’imperatore che in vita fu un grande persecutore di cristiani.
Altra attrattiva di Spalato è il mercato che si svolge, ogni mattina, nei viali e nei giardini all’esterno del Palazzo di Diocleziano. Vi si comprano frutta, pesce, carni secche e affumicate e formaggi caserecci di ogni sorta, oltre a oggetti e manufatti delle zone circostanti, territorio che è considerato un vero punto d’incontro di popoli con tradizioni e culture differenti. Prima di lasciare Spalato bisogna poi ammirare la chiesa seicentesca di Sveti Dominik, la Plaja – centro politico e commerciale dell’antica città medievale oggi trasformata nella vasta Piazza del Popolo (Narodni Trg) – e la massiccia torre Hrvojeka Kula a pianta ottagonale costruita nel XV secolo dai veneziani.
TRA LE ISOLE
La più grande e vicina a Spalato è Brac, sulla cui costa occidentale si trova il borgo di Milna. Ai tempi della Repubblica di Venezia però il capoluogo dell’isola non era sulla costa, troppo esposta alle incursioni dei pirati ottomani, ma a Nereziska, borgo oggi semi abbandonato dove si trovano ancora una grande chiesa e il palazzo veneziano del Capitano, in parte trasformato in officina meccanica. Da qui una stradina sterrata ma breve porta all’eremo di Blaca, un convento abbandonato dai frati ma visitabile: vi sorgeva un osservatorio astronomico, per molti anni il più importante dei Balcani. Lunga e stretta, Hvar si estende da ovest a est per una quarantina di miglia marine. Già colonizzata dai Greci antichi che la chiamavano Pharos, ospita nell’omonimo capoluogo monumenti interessanti. Sono la Cattedrale di Santo Stefano, costruita nel 1571 dopo l’invasione turca e arricchita da uno spettacolare campanile intarsiato, la Loggia veneziana che si apre sulla piazza antistante e l’imponente forte napoleonico che domina l’abitato dall’alto.
Anche Vis, borgo capoluogo della omonima isola dalmata, è molto antico, tanto che vi si ammirano resti di Issa, una colonia dorica siracusana risalente al IV secolo a.C. A Vis si trovano anche vestigia Romane alle quali si affiancano i segni della lunghissima dominazione veneziana, iniziata nel 1420, quando fu ceduta a Venezia dal re ungaro-croato Ladislavo d’Angiò per centomila fiorini d’oro, insieme a tutta la Dalmazia.