Destinazioni

In Kashmir, tra le mitiche vette dell’India

“Il mio Shangri-la si trova dietro la luna estiva e lo raggiungerò di nuovo, è sicuro: come vedere la polvere volteggiare alta, in giugno, tra le strade del Kashmir…”. Così scrivevano e cantavano i Led Zeppelin, mitico gruppo rock anni Settanta, a proposito del Kashmir e della sua magia di terra unica e irraggiungibile. Oggi invece, anche per i turisti italiani, è facile raggiungerla, grazie al fatto che l’India e l’Ente del Turismo indiano ne propagandano le bellezze che parlano di Himalaya e tradizioni antichissime legate al buddhismo e non solo. Situata infatti tra le montagne dell’Himalaya, lo stato di Jammu & Kashmir (o più semplicemente appunto Kashmir, ndr) è il più a nord dell’India e confina infatti con l’Himachal Pradesh a sud, con il Pakistan a ovest e con la Cina a nord e a est. Due grandi catene dell’Himalaya, il Great Himalayan Range e il Pir Panjal, circondano il suo paesaggio rispettivamente da nord e da sud. Regalandogli una bellezza unica: tanto che i Moghul erano soliti chiamare il Kashmir “Paradiso terrestre”, quando si mettevano in cammino attraverso le pianure calde dell’India, per arrivare in altura ha trascorrere l’estate. Climaticamente però il Kashmir ha quattro stagioni distinte, ciascuna con il proprio clima peculiare e caratteristico fascino. La sua primavera, che si estende all’incirca da marzo ai primi di maggio, offre temperature davvero piacevoli, comprese tra i 23°C nelle ore più calde del giorno e i 10°C durante la notte, tanto che la fioritura è consistente e in alcune zone della regione dà sui prati l’effetto “di moquette” a terra. Quindi arriva l’estate, che a sua volta si allunga fino alla fine di agosto. Anche se è la stagione successiva, quell’autunno che prosegue fino a metà novembre circa, quella forse più bella per visitare il Kashmir. In particolar modo è bello trovarsi qui a metà settembre, quando il verde della rigogliosa natura prima si trasforma in oro e poi in ruggine e in rosso. Le temperature sono simili a quelle primaverili, anche se di norma si registra un calo da inizio novembre. Srinagar, capitale estiva dello stato, è di solito la prima tappa per la maggior parte dei viaggiatori che arrivano nel Kashmir. E tutti di solito sono conquistati dal fascino antico delle sue case galleggianti sul Lago Dal e dalla grazia senza tempo della sue architetture. È questa una delle porte per l’ingresso nell’Himalaya l’enorme catena montuosa, detta anche “tetto del mondo”, che separa India, Pakistan, Nepal e Bhutan dalla Cina. Lunga circa 2.400 chilometri si inoltra in India proprio nel Kashmir e in particolare nella zona più orientale dello stato, nella regione del Ladakh. Mitica e anch’essa sognata da tanti viaggiatori non solo italiani, il Ladakh è circondato da ben quattro gruppi di montagne himalayani: Great Himaiayan, Zanskar, Ladakh e Karakorum. Chiuso al turismo fino al 1974, il Ladakh oggi è meta di pellegrinaggi buddhisti, ma soprattutto di turisti che amano fare trekking o rafting, divertente disciplina che può essere praticato sui fiumi Indo e Zanskar. Sempre nel Ladakh si trova il ghiacciaio Siachen, che il più esteso al di fuori delle regioni polari. Essendo sempre stato un punto di passaggio obbligato delle carovane provenienti dall’India e dirette verso l’Asia Centrale attraverso il Tibet, il Ladakh è il depositario delle influenze culturali e religiose di questa vasta regione. Da un punto di vista naturalistico, a causa del paesaggio nudo e roccioso come i crateri della Luna, il Ladakh viene chiamato il “Shangri-la” (ovvero “orizzonte perduto, ndr) del viaggiatore avventuroso. Tanti nella regione sono comunque i monasteri buddisti, chiamati Gompa: spesso situati sui picchi più alti dell’Himalaya, sono molto interessanti dal punto di vista architettonico e ricchi di tesori artistici, come sculture in legno, statue dorate, affreschi, oggetti religiosi, raffinati Tankha, ovvero, rotoli di pergamena dipinti, e arazzi. Nel Ladakh è poi possibile vedere i monaci buddhisti, i Lama, durante le loro funzioni religiose. Come in tutta l’India poi, anche sull’Himalaya il turista può godere dei piaceri del wellness, grazie alla pratica dell’ayurveda, antichissima disciplina indiana che si occupa da tutti i punti di vista del benessere delle persone, nel loro aspetto fisico, psichico e spirituale. Come sempre i trattamenti sono a base di olii e di erbe oppure sono fatti tramite rilassanti massaggi.

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