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Il turismo organizzato frena per le feste: -5,4% sul 2022

Inflazione, tariffe elevate e conflitto in Medio Oriente raffreddano le partenze per le prossime festività. Saranno quasi 500mila gli italiani che quest’anno si metteranno in viaggio durante le feste con un pacchetto vacanze completo prenotato presso le agenzie di viaggio, di cui 286mila raggiungeranno una destinazione internazionale. Un numero che sale a circa 2 milioni se si considera pure chi ha acquistato anche solo un servizio – dai biglietti ai servizi turistici – in agenzia, circa 114mila in meno rispetto al 2022 (- 5,4%). È quanto emerge dall’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoviaggi.

Agenzie di viaggio e tour operator segnalano minori volumi di vendita sia per le destinazioni estere, con una flessione del -4,4% rispetto al 2022, sia per le destinazioni italiane con un calo ancora più marcato, pari al 6,3%. Un trend che si presenta tendenzialmente omogeneo in tutte le macro-aree geografiche, ad eccezione delle regioni del Sud e Isole dove invece le richieste per le mete oltre confine risultano in aumento del +3,5%. La flessione del mercato è stata segnalata dal 45,5% del campione, a fronte del 29,5% di intervistati che ha registrato, invece, un aumento di prenotazioni e del 21,4% che ha segnalato un andamento di assoluta stabilità.

Al primo posto tra le tipologie di vacanza ambite per le festività ci sono le capitali europee (61,3%), seguite dalle città d’arte italiane (52,3%), mentre il mare esotico e i viaggi intercontinentali sono scelti dal 45% e dal 36,9% del campione. La montagna italiana si posiziona nella parte intermedia della graduatoria, segnalata in calo di interesse dal 45% del campione, contro l’8,3% che invece ha rilevato un aumento delle richieste. Tra gli altri prodotti in crescita per una vacanza natalizia all’insegna del relax emerge anche il prodotto termale (9,9%).

“Il 2023 è partito bene per agenzie di viaggio e tour operator, con risultati più che soddisfacenti nella prima parte dell’anno – spiega il Presidente di Assoviaggi Gianni Rebecchi -. Nella seconda parte, però, non sono mancate le difficoltà. L’86,6% delle imprese intervistate ha percepito chiaramente gli effetti di inflazione e caro-voli sui clienti di fascia media, che hanno scelto viaggi di minor durata o addirittura rinunciato al viaggio”. 

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