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HTMS lancia la campagna #facciamolacosagiusta

Abbiamo ricevuto la lettera che HTMS ha voluto diffondere in mattinata ai propri contatti a proposito dell’emergenza Coronavirus, che sta travolgendo il mondo del turismo. La società di rappresentanza milanese attiva dal 1988, ha inviato al suo database una lettera per sensibilizzare il comparto sulla gestione dei pagamenti, la riportiamo integralmente di seguito.

Gentile Collega, abbiamo gestito l’emergenza rientri e cancellazioni. Da giorni siamo impegnati a creare le condizioni commerciali atte a favorire la ripresa delle prenotazioni appena l’emergenza sarà conclusa. Abbiamo inviato e continuiamo a ricevere messaggi, tutti dello stesso tenore: ci siamo, ci saremo, torneremo più forti di prima, ecc. Tutto molto bello. E falso. La realtà è che stiamo registrando un panico generale. Alcuni operatori hanno ritenuto discaricare interamente sui fornitori il peso dell’emergenza finanziaria, interrompendo anche i pagamenti relativi a servizi fruiti nel periodo pre-crisi. Sappiamo bene che alcuni di questi operatori hanno oggettive difficoltà finanziarie, ma riteniamo che la maggior parte di essi abbiano preferito tutelarsi, fare provvista, in attesa di capire se equali misure avrebbe messo in campo il Governo. Sappiamo anche che queste misure per quanto imponenti non offrono garanzie nel medio periodo. Tanto più che l’evolversi del fenomeno virologico è a sua volta difficile da prevedere. L’intento è chiaro e legittimo: dare priorità alla tutela delle nostre realtà produttive. Siamo nel terziario, parliamo quindi di servizi, di persone. Quindi di stipendi da difendere con i denti. Tuttavia ci sembra importante evidenziare che la logica del “si salvi chi può” non salverà nessuno. Ci sarà un post-crisi in cui potremmo trovare un deserto in cui solo pochi giganti potranno dettare le condizioni in un regime di monopolio “de facto”. Desideriamo quindi lanciare un appello: ciascuno per la propria parte, con gli strumenti a propria disposizione, cominci a ragionare con maggiore lungimiranza allargando la prospettiva al di fuori della propria realtà produttiva. Ricordiamoci che i nostri fornitori sono importanti quanto i nostri clienti. Riconosciamo eguale dignità alla difesa del lavoro in senso generale. Non solo dei nostri dipendenti, ma anche dei dipendenti dei nostri partner. Basterà un piccolo gesto di fiducia. Tenere ciò che serve e liberare le riserve per pagare ciò che era dovuto prima della crisi, per servizi già erogati e consumati. Solo così potremo creare e sostenere una catena di solidarietà che ci sostenga per i prossimi mesi. E’ questa la vera diga di cui abbiamo bisogno. Basterà programmare piani di rientro e rispettarli per evitare l’interruzione dei flussi finanziari che a catena, rischiano di far implodere tutta la filiera.

#facciamolacosagiusta Emanuele Nasti, general manager-HTMS International

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