Eolie, un ricco arcipelago che si apre davanti alla Sicilia (parte 2)
STROMBOLI
A Stromboli, l’isola più orientale delle Eolie, si trova il vulcano più “vero” dell’arcipelago, quello la cui vetta raggiunge quasi i 1.000 metri e che è sempre in attività esplosiva. Ai piedi della montagna acque limpide come cristallo contrastano con spiagge scure di fine sabbia lavica. Tra le viuzze di Scari, Ficogrande, Piscità e San Vincenzo – i quartieri tra cui è diviso il borgo principale -, la mancanza di illuminazione notturna è un “trucco” deciso per dare risalto alla costante eruzione del vulcano che squarcia il buio. L’isola di Stromboli è uno spettacolo che non ha pari nel mondo intero, grazie anche al fatto che è stata preservata da ogni aggressione turistica. Dal 1997 l’isola è preservata, oltrechè dall’orgoglio dei suoi abitanti, anche dallo status di Parco Naturale. Così, raggiungerla alle prime luci del giorno è una esperienza da conservare, anche se spesso un pennacchio di fumo segnala la presenza del vulcano a chi fa vela in queste acque. Per godere di una bella vista d’insieme sull’isola e su “Iddu”, soprannome con cui gli abitanti chiamano il cratere e che significa semplicemente “lui”, si va sulla piazza della chiesa di San Vincenzo. Dalla spiaggia di Ficogrande invece si vede bene il faraglione di Strombolicchio, grande scoglio alto quasi 50 metri e che dista neppure un miglio di mare. In controluce i suoi contorni sembrano quelli di un castello medioevale, ma l’unica torre che ospita davvero è quella bianca di un faro. L’altro paesino dell’isola è Ginostra, situato sul lato opposto, nella costa sudovest, e circondato da una affascinante minuscola baia.
INCENDIATE DAL SOLE
Tutte le spiagge che si trovano sull’isola di Stromboli si sono formate per lo sgretolamento delle rocce basaltiche del vulcano attivo e sono davvero uniche nel loro genere. Davanti al borgo di Piscità ad esempio si aprono una serie di calette di sabbia scura: è all’interno di una di queste che si scopre la suggestiva grotta di Eolo. Poco più a ovest, oltre il promontorio di Punta Frontone, si apre invece la cosiddetta Spiaggia Lunga, arenile di sabbia nera e finissima che viene letteralmente incendiata dal sole al tramonto. Carina anche la spiaggia di Ficogrande che è sempre la più affollata anche se è lunga ben 600 metri ed è formata da piccoli, non comodissimi, ciottoli. Per trovare un ambiente più isolato, meglio raggiungere invece la spiaggia di Forgia Vecchia sulla parte meridionale di Stromboli. E se sbarcate a Strombolicchio salite i gradini intagliati nella roccia che portano al faro: scoprirete le strane forme che ha assunto la roccia erosa dai venti e dal mare. Gli isolani, con un pizzico di fantasia, vi vedono forme di teste di cavallo, cani e conigli.
FILICUDI
Con l’ancora più calma Alicudi è di certo la meno mondana delle Eolie, anche se a Filicudi lo standard di offerta turistica e di servizi è elevato. Arrivando a Filicudi Porto, con il vecchio molo e il lungomare assolato davanti alla spiaggia di grosse pietre, si ha una sensazione di straniamento. Non ci sono taxi, circolano poche auto, una sola per famiglia è la legge dell’isola, e non c’è nessuno che ti offre con ostinazione un servizio turistico. Anzi c’è una sola strada asfaltata che collega i tre insediamenti, il Porto, Valdichiesa e Pecorini. Quest’ultimo è il secondo approdo dell’isola, sul lato sudest: è un porticciolo di pescatori con accanto una bella spiaggia di ghiaia. A Filicudi però si possono fare delle indimenticabili passeggiate, la principale delle quali porta al Monte Fossa delle Felci, salendo sino a 774 metri, lungo un terreno pietroso, fino alla vetta di un estinto vulcano. Ma la bellezza di Filicudi si apprezza solo circumnavigando l’isola. Vi si ammirano meraviglie della natura uniche, come l’arco di roccia scura, sopra un mare blu intenso, di Punta Perciato, e come la Grotta del Bue Marino, con le pareti dalle tonalità gialle, verdi, blu e grigio.
ALICUDI
Chi sbarca ad Alicudi sa di trovare un posto unico, senza strade e mezzi a motore. È il fascino di scoprire un mondo in miniatura, fatto di rocce basaltiche, piante di capperi e fichi d’india. Da vedere il villaggio di Alicudi Porto, la vicina spiaggia di Perciato, posta al limitare occidentale del borgo stesso. Salire infine sulla vetta centrale di Monte Filo dell’Arpa (alto 675 metri) permette di scoprire dall’alto la natura selvatica dell’isola e magari di spiare la solitaria attività di uno dei pescatori che sono la maggioranza tra i 132 abitanti dell’isola.
USTICA
I Romani la chiamarono Ustum, a causa delle rocce laviche e nere che ne caratterizzano il panorama, mentre per i greci era Osteodes, l’isola degli scheletri (dei nemici relegativi ovviamente). Oggi è spesso soprannominata la tartaruga, a causa della forma della sua piccola linea costiera: Ustica ha una superficie di poco superiore agli 8 chilometri quadrati e coste lunghe appena 12 chilometri. A renderla affascinante approdo estivo per turisti in barca, ma non solo, sono le grandi bellezze che vi si sono accumulate attorno – sopra e sotto il mare -, da quando, nella lontanissima Era Quaternaria, quella che era la punta del vulcano sottomarino Monte Anchise rimase emersa in questo angolo di Mediterraneo. Tra queste antiche vestigia da non perdere è il Villaggio Preistorico situato a Tramontana, nei pressi della Baia del Faraglione: risalente all’Età del Bronzo era formato da grandi capanne circolari. I luoghi più belli di Ustica si raggiungono dal mare. Tra questi c’è sicuramente il Fossazzu, una piccola e profonda piscina naturale, dai fondali coloratissimi, che si apre tra le rocce della scogliera nelle immediate vicinanze del faro di Punta Cavazzi, uno dei pochi approdi tranquilli dell’isola. Da non perdere anche la visita alle tante cavità e caverne: tra queste ci sono la Grotta Azzurra, la Grotta dell’Oro, la Grotta Segreta, la Grotta Verde e quella del Tuono. Se la prima deve il suo nome al colore del suo mare, le altre lo devono rispettivamente alla presenza di pagliuzze dorate sulla volta, al fatto che sia raggiungibile da un anfratto sottomarino, alla speciale trasparenza dell’acqua e al suono che produce la risacca quando vi entra. Ustica e il suo mare però sono per molti tratti protetti da una Riserva Naturale che limita balneazione e navigazione. Non ci sono solo divieti però per i turisti: ogni estate su richiesta sono organizzati percorsi di snorkeling nella fantastica Cala Sidoti.