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Decreto Maggio, gli operatori insoddisfatti dalla bozza

Oltre 200 gestori di hotel indipendenti e villaggi hanno scritto una lettera al ministro Franceschini palesando l’enorme preoccupazione del settore per le misure presenti nella bozza del Decreto Maggio, rinominato “Riparti Italia“.

“Abbiamo dato tutto il tempo necessario sperando in un supporto concreto e ci troviamo adesso a ridosso della stagione estiva con delle ipotesi del tutto inopportune che non permetteranno non solo di affrontare le aperture stagionali ma neanche di sostenere l’impatto determinato dal Covid-19 nel futuro delle aziende. Gli hotel stagionali hanno peculiarità tecniche differenti rispetto a quelli di città aperti tutto l’anno ma non viene neanche presa in considerazione questa differenza nonostante abbiamo manifestato ripetute sollecitazioni in merito. Mi chiedo quindi se ci sia un fondo di malafede o un’incapacità a livello tecnico nel comprendere le differenze tra le varie strutture ricettive.” dichiara Fabrizio Prete, direttore generale Garibaldi Hotels.

Le proposte del Governo sono ritenute inconsistenti e insufficienti dagli albergatori, che sarebbero costretti a pagare per intero gli affitti per i contratti di locazione o di affitto d’azienda. Anche il decreto liquidità rappresenta un nodo cruciale nella gestione finanziaria dei gestori delle strutture ricettive, il Decreto Maggio infatti non chiarisce alcun meccanismo riguardo la tempistica e le modalità di utilizzo del credito d’imposta.

“Tutti i contratti commerciali nazionali e esteri sono stati annullati cosi come gli acconti stabiliti, le caparre versate dai clienti restituite con un quadro finanziario aziendale irreversibile.” è il commento di Franco Falcone, presidente di Buone Vacanze.

Gli operatori, tra cui Garibaldi Hotels, Buone Vacanze, Allegroitalia, Futura Gestioni, Apulia Hotels, GreenBlu, Class Hotel e molti altri, lanciano un grido d’allarme per far sentire la voce del settore, che ritiene non adeguate le ultime misure allo studio da parte del Governo.

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