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Croazia, dove sicurezza fa rima con bellezza

Nikolina Brnjac, Ministro del Turismo e dello Sport della Repubblica di Croazia, racconta in esclusiva a TREND come il Paese si sta preparando alla grande ripresa del turismo internazionale.

Il progetto Safe Stay in Croatia ha attirato molta attenzione da parte del settore turistico italiano: quanto siete soddisfatti del progetto e come controllate la situazione?
Siamo estremamente orgogliosi che il valore del progetto “Safe Stay in Croatia” sia stato finora riconosciuto da oltre 13.000 operatori turistici in Croazia e delle reazioni positive dai nostri mercati esteri. È rilevante sottolineare che questo progetto è importante proprio per il carattere educativo che ha sugli operatori del turismo e sui turisti stessi, incoraggia l’adesione alle misure epidemiologiche punto cruciale in queste circostanze pandemiche. In realtà vediamo i protocolli all’interno del progetto come una misura a lungo termine volta a proteggere la salute e promuovere la Croazia come destinazione turistica sicura. Al fine di garantire la corretta applicazione e attuazione delle regole, il Ministero ha avviato ad aprile le ispezioni nelle strutture che hanno aderito al marchio “Safe stay in Croatia”. Vengono controllati tutti i segmenti dei protocolli prescritti, dal corretto uso delle mascherine di protezione alla misurazione della temperatura, alle limitazioni del numero di persone all’interno e alla regolare disinfezione delle aree comuni e delle stanze per l’alloggio nelle strutture commerciali. Sono stati stabiliti tre livelli di supervisione del rispetto del protocollo attraverso i controlli del Ministero del Turismo e dello Sport, dell’Associazione Turistica e della Camera di Commercio, e attraverso le recensioni dei turisti sul sito web “Safe Stay in Croatia” controllato dal Ministero direttamente sul campo. 

Abbiamo informazioni che la vaccinazione dei lavoratori turistici è iniziata in Croazia: quali sono gli obiettivi prefissati? Perché la vaccinazione dei lavoratori del turismo è importante per la Croazia, soprattutto per la stagione estiva?
Esatto, abbiamo iniziato a vaccinare i lavoratori del turismo e aspettiamo un grande interesse e una buona risposta. Consideriamo particolarmente importante la vaccinazione dei dipendenti del settore turistico, data la natura delle attività che svolgono e i numerosi contatti che intrattengono quotidianamente. La vaccinazione prioritaria dei lavoratori del turismo è iniziata il 23 aprile a Dubrovnik. Allo stesso tempo, dalla settimana del 26-30 aprile, sono in corso le vaccinazioni dei lavoratori turistici nelle regioni dell’Istria, di ŠibenikKnin e di SpalatoDalmazia. Con una intensa vaccinazione dei lavoratori turistici, ridurremo la possibilità di una eventuale creazione di focolai causati da intensi movimenti turistici. La Croazia prevede di vaccinare il 50% della popolazione adulta entro la fine di giugno, il che contribuirà sicuramente ulteriormente alla sicurezza della nostra destinazione.

Cosa si aspetta da questa stagione turistica? Quali sono le aspettative dal mercato italiano? Prevedete un aumento degli arrivi nel segmento nautico?
Crediamo che il quadro epidemiologico migliorerà, sia in Croazia che nei nostri mercati principali e aspettiamo l’estate con ottimismo. Con tutte le attività che intraprendiamo e con l’esperienza dello scorso anno, speriamo in migliori risultati turistici. La Croazia sta lavorando intensamente per garantire condizioni di salute e sicurezza ottimali per i turisti, ma anche per i nostri concittadini e tutte le parti interessate nella catena dei viaggi. Per questo all’inizio dell’anno abbiamo lanciato il progetto “Safe stay in Croatia” attraverso il quale, come già sapete, abbiamo definito protocolli di sicurezza e modalità di gestione del turismo e delle attività legate al turismo. Inoltre, in linea con le considerazioni del DIGITAL GREEN PASS a livello dell’Unione Europea, la Croazia ha consentito ai turisti di entrare dall’inizio di aprile dietro presentazione di un certificato COVID-19, un certificato di vaccinazione o un certificato di test PCR o antigene negativo nell’elenco dei test approvati dall’UE. Tramite queste misure di ingresso in Croazia definite, cerchiamo di rendere i viaggi più facili per i turisti, e abbiamo adattato l’offerta turistica ai desideri dei nostri ospiti. Perciò abbiamo anche avviato la creazione di “punti vaccinali” nelle destinazioni turistiche e stiamo anche cofinanziando i test dell’antigene per i quali abbiamo fornito 20 milioni di kune. Tuttavia, l’andamento della situazione epidemiologica rimane la chiave di tutto in particolare per il turismo, quindi è estremamente importante che continuiamo ad aderire alle misure epidemiologiche. La Croazia ha un’offerta di qualità riconosciuta a livello internazionale, i turisti italiani sono i nostri ospiti fedeli e graditi che spesso prediligono viaggiare con la propria auto. Nell’ultimo anno abbiamo registrato circa 229 mila arrivi e oltre 1 milione e 230 mila pernottamenti di turisti italiani. Crediamo che quest’anno ospiteremo un numero maggiore di ospiti dall’Italia. L’anno scorso, il turismo nautico si è dimostrato resistente e molto apprezzato. Credo che quest’anno i diportisti riconosceranno ancora una volta la bellezza e la sicurezza della nostra destinazione e trascorreranno il loro soggiorno in Croazia.

Cosa ne pensate del prolungamento della stagione: si dice che potrebbe durare fino a settembre o anche fino a ottobre? 
Questa pandemia ha dato origine ad alcuni fatti positivi, cioè ha inoltre confermato che la Croazia ha tutte le possibilità per diventare una destinazione turistica per tutto l’anno, quindi il prolungamento della stagione turistica è un punto a nostro favore. Ambiente tranquillo e piacevole, genuinità dei prodotti e disponibilità di contenuti benessere sono novità del lusso che gli ospiti cercano e che la Croazia sa offrire. La bellissima natura, cultura e sicurezza che abbiamo già messo al primo posto con il progetto “Safe stay in Croatia” sono ottime premesse per il soggiorno degli ospiti anche nei mesi autunnali.

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