Girotondo

Arkus in contropiede sulla vicenda Viaggi di Atlantide

Arkus Network prende la parola per fare chiarezza sula querelle che riguarda l’acquisizione dello storico operatore I Viaggi di Atlantide. E lo fa in prima persona con il suo direttore finanziario Salvatore Tuttolomondo: il quale, tenendo stretta in mano tutta la documentazione legata al caso, ha deciso di dire la sua verità agli addetti ai lavori. “Ho qui con me il preliminare di acquisto per cessione di ramo d’azienda e le copie dei bonifici in entrata e in uscita tra le società, e mi assumo la piena responsabilità delle mie dichiarazioni. Partours e Arkus Network in questa vicenda sono solo parti lese perché c’è stata una violazione della buonafede contrattuale, un tentativo di frode contrattuale che sarà oggetto di specifica denuncia davanti alla Procura della Repubblica, a garanzia del nostro corretto operato e del nostro buon nome. Le dichiarazioni che sono state rese poi, costituiscono un atto di diffamazione aggravata. Avevamo promesso di acquistare l’azienda sulla base di determinate cifre e premesse, ma quando siamo entrati, dopo il preliminare, per accertare che le assunzioni dichiarate venissero riscontrate, è emersa subito una situazione economica patrimoniale molto differente. L’attivo non si è dimostrato essere quello dichiarato e i crediti diversi da quelli evidenziati. I debiti soprattutto sono raddoppiati nel giro di 10 giorni, motivo per cui abbiamo bloccato tutto”.

“Ho voluto incontrare tutti i creditori – ha aggiunto Federico Lombardi, general manager di Arkus Network – e mi sono trovato in una situazione fortemente imbarazzante perché a fronte della dichiarazione di debiti di determinate entità, ho verificato di volta in volta con i vari fornitori che il debito era in realtà molto più consistente. Contemporaneamente c’era la questione delle prenotazioni accolte dalle agenzie di viaggio sulle partenze di aprile, periodo delle festività, e la resistenza da parte del vettore Neos a fornire i servizi anche a fronte di pagamenti anticipati perché anche con Neos l’entità del debito era ben superiore a quanto comunicato”.

E proprio in relazione alla vicenda parallela con Neos, sarà il vicepresidente di Partours, Umberto Solimeno, a provare ad appianare la questione con l’Enac: “Ci sono informazioni distorte che sono state riportate e devono essere corrette. Si è creata una situazione paradossale, visto che abbiamo ricevuto dati difformi da quelli reali. Partours e Arkus non hanno nulla a che vedere con i fatti dichiarati successivamente da Neos e cercherò di ricomporre la vicenda in via extragiudiziale”. “Nei confronti di Neos – conclude Tuttolomondo -, essendo espressione di un operatore di primaria valenza, ci auguriamo di ottenere l’intervento dell’Authority a disporre il confronto tra le parti per l’accertamento della verità e fare definitivamente chiarezza sulla vicenda. Non ci sono mai stati impegni di debito di Partours verso Neos e ci auguriamo ora il ripristino di un corretto modus operandi. Siamo entrati nel settore e vorremmo restarci in pace”.

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